Chris Putnam, l’hacker assunto da Facebook
Grazie al film “Social Network“, tutto il mondo ha potuto conoscere nei dettagli la vera storia di Mark Zuckerberg e la nascita del social network più popolare e diffuso al mondo: Facebook.
La storia di Zuckerberg, il giovane che grazie ad un’idea e soprattutto grazie alla violazione del database delle studentesse di un college ha concepito la versione primitiva del noto social network, è un brillante esempio di come, ancora oggi, le idee vincenti possano cambiare la vita di chiunque.
Ma nell’universo Facebook c’è anche un’altra storia, molto simile a quella di Zuckerberg, che vede come protagonista un giovane hacker, Chris Putnam, che lanciò una sfida a Facebook nel 2005 grazie ad un worm (un programma simile ad un virus capace di compiere operazioni senza autorizzazione), e che proprio grazie a quella “bravata” si è conquistato un posto di lavoro proprio nell’azienda di Zuckerberg.
Putnam, assieme a due amici, dopo aver creato il worm, è riuscito a diffonderlo in modo virale e silenzioso nel social network, riusciendo modificare foto ed impostazioni di ogni profilo “infetto”, arrivando addirittura a renderlo simile nell’aspetto ad un profilo MySpace, lo storico rivale, a quei tempi, di Facebook.
A quel punto la dirigenza di Facebook, dopo numerose lamentele e problemi che hanno interessato anche direttamente alcuni dipendenti, si mette in moto e riesce a contattare Putnam, convocandolo direttamente nella sede di Palo Alto della società.
Il giovane 19enne, intimorito e spaventato delle possibili consequenze che lo aspettavano, si è presentato all’appuntamento, ma per lui non arrivarono guai con la legge o richieste di risarcimento milionarie. Putnam rivelò invece tutti i dettagli e i segreti del worm.
Dopo circa un mese, infatti, fu ricontattato da Facebook che gli offriva un posto di lavoro.
Ancora oggi, Putnam lavora per Zuckerberg, ed ha lasciato già una traccia indelebile di sè nel social network: un’emoticon a lui dedicata nella chat di Facebook. Basta digitare “:putnam” ed il gioco è fatto.
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