Dagli atti digitalizzati a fine 2011 risparmi per 50 milioni di euro
Il Comune di Roma ha avviato il progetto di dematerializzazione della carta, risparmiando circa 10 milioni di euro nel 2010, che diventeranno 50 a fine 2011, a processo ultimato. Il Comune sta quindi rendendo digitali gli atti pubblici in tutti i settori operativi dell’amministrazione. A oggi ha dematerializzato 120mila atti, che coinvolgono 82 aree organizzative. Il risparmio viene da due fronti. Ci sono 5,5 milioni di fogli di carta in meno all’anno ed è stato possibile ridurre i tempi di lavoro.
Si tratta di 260mila giornate di lavoro in meno l’anno per la movimentazione di pratiche complesse e 30mila per l’impiego di personale addetto a distribuire quelle cartacee. Il lavoro è quindi anche reso più efficiente: i documenti sono immediatamente disponibili, in forma digitale, agli uffici competenti.
Il tutto avviene attraverso una piattaforma condivisa da circa 7mila operatori coinvolti nelle fasi di protocollazione, invio, accettazione e riassegnazione delle pratiche, su 15mila postazioni di lavoro collegate in banda larghissima. È una piattaforma applicativa di protocollo informatico e gestione documentale unica per tutti gli uffici, posta presso il Centro di elaborazione dati del Comune. Funziona così: il sistema dematerializza, attraverso la scansione, i documenti che transitano in entrata e uscita attraverso gli uffici. I documenti scansionati, previa notifica via e-mail, sono inoltrati agli uffici interessati. È un vantaggio anche per l’ambiente, nota il Comune: non solo perché i dipendenti consumano meno carta, ma anche perché non devono più usare l’auto per trasportare i documenti.
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