Google contro lo spam del search
BigG ha annunciato misure più drastiche nella lotta alle content farm. Un nuovo classificatore avrà miglior fiuto nell’individuare parole chiave utilizzate a fini pubblicitari. Mentre una firma aiuterà gli utenti di Google Apps
All’azienda di Mountain View non sono passate inosservate le critiche. Intervenuto in un post sul blog ufficiale di BigG, il responsabile per la Search Engine Optimization (SEO) Matt Cutts ha sottolineato come la qualità del search risulti migliorata, almeno in termini di rilevanza, esaustività ed aggiornamento. Il livello di search spam in lingua inglese sarebbe notevolmente diminuito rispetto a cinque anni fa, ancora minore se si considerano altre lingue. Ma Cutts l’ha poi ammesso: negli ultimi mesi sarebbero emerse leggere attività di spamming dai risultati di Google.
La Grande G si è così messa al lavoro, annunciando linee guida più severe nei confronti di società come Demand Media. È stato infatti annunciato il prossimo lancio di un rinnovato strumento di classificazione, affinché risulti più difficile salire nel ranking a partire da parole chiave popolari. Questo stesso strumento sarebbe dotato di un miglior fiuto per individuare quelle parole ripetute, spesso usate da blog e aziende per far salire contenuti pubblicitari. Cutts ha quindi spazzato via ogni dubbio sull’impegno del suo team nella lotta ai contenuti fraudolenti.
Un impegno preso dal suo collega Adam Dawes, che in un altro post ha annunciato alcune novità anti-spam per milioni di utenti di Google Apps. I vari messaggi di posta elettronica potranno essere inviati aggiungendovi una sorta di firma digitale, attraverso una specifica tecnologia chiamata DomainKeys Identified Mail (DKIM). In sostanza, il ricevente potrà capire se fidarsi o meno del messaggio, ottenendo uno strumento in più contro quei messaggi inviati dagli spammer travestiti da eBay o da PayPal.
Mauro Vecchio
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