Google difende la libertà in rete
Eric Schmidt, presidente di Google, ha recentemente affermato che le proposte dei governi statunitensi e britannico di bloccare l’accesso Internet ai siti web di file-sharing porrebbe in pericolo la libertà di parola e spingerebbe entrambi i paesi ad allinearsi con la Cina, in riferimento alla censura.
Schmidt, che ha fatto le sue osservazioni in un discorso alla conferenza Google’s Big Tent a Londra, ha fatto riferimento probabilmente per quanto riguarda la Gran Bretagna al Digital Economy Act, che consente ai tribunali di ordinare il blocco di siti web specifici essere bloccato, così come accade negli Usa, in cui il blocco generalmente avviene mediante blocco dell’ip o dei Dns.
Schmidt ha detto che se tali leggi dovessero trovare esito negli Stati Uniti o in Gran Bretagna, Google potrebbe decidere di non collaborare. Si tratta di una volontà forte quella di Google di dimostrare la neutrality della rete e garantire la libertà per gli utenti di navigare in un mare libero e democratico, in cui si cerca di legiferare in modo eccessivamente serrato mettendo a repentaglio la libertà.
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