Italia, Google pensa ai giovani
Collaborazione con la polizia postale e con il Ministero della gioventù per educare alla navigazione responsabile. Inaugurando, inoltre, un nuovo Centro di sicurezza
Per quanto riguarda il primo aspetto, Google ha inaugurato il nuovo Centro per la sicurezza online della famiglia in collaborazione con Save the Children, Telefono Azzurro e Terre des Hommes. Tramite questo BigG mette a disposizione dei genitori vari strumenti per selezionare i contenuti che i loro bambini possono visualizzare online e propone consigli e informazioni su come migliorare la sicurezza online dei propri pargoli. Tra i temi trattati, il cyberbullismo, i contenuti violenti e/o a sfondo sessuale, l’adescamento online e la privacy: tra l’altro, mette a disposizione un decalogo di consigli generali rivolti direttamente agli insegnanti e ai giovani utenti della Rete, suggerimenti sui comportamenti da tenere nel caso in cui si sia vittime di episodi di cyberbullismo e una serie di link diretti per la segnalazione di episodi di abusi e usi scorretti dei prodotti online di Google, una sezione con i video-consigli forniti dai genitori che lavorano in Google e l’invito aperto a tutti i genitori a condividere consigli pratici da applicare nella vita di tutti i giorni.
Il Centro si unisce agli strumenti inaugurati da tempo, come quelli per YouTube.
Complementare alle risorse messe a disposizione dal Centro di sicurezza, l’iniziativa “Non perdere la bussola”: promossa da YouTube in collaborazione con la Polizia Postale e delle Comunicazioni e il Ministro della Gioventù, consiste in corsi di formazione sull’uso sicuro e responsabile della rete organizzati nelle scuole medie e superiori italiane, sia per gli studenti che per insegnanti e genitori.
L’obiettivo dell’iniziativa, arrivata al secondo anno, è quello di insegnare ai ragazzi che navigano in Rete e frequentano YouTube e social network come sfruttare le potenzialità comunicative del web e delle community online senza correre rischi. Da quest’anno, agli incontri riservati ai ragazzi, che si svolgono durante l’orario scolastico, si aggiunge la possibilità per le scuole di ospitare anche incontri dedicati a genitori e professori, in modo che possano adeguarsi alle competenze dei più giovani e svolgere il loro ruolo educativo con maggiore consapevolezza anche per quanto riguarda le attività online dei ragazzi. L’anno scorso gli esperti della Polizia delle Comunicazioni hanno incontrato 180mila studenti di oltre 450 scuole di tutta Italia.
I workshop formativi organizzati quest’anno per “Non perdere la bussola” verteranno sui temi: tutela della privacy, netiquette e norme delle community, contenuti generati dagli utenti e come flaggare quelli inappropriati (con riferimento implicito al caso Vivodown), cyberbullismo e – anche – tutela del copyright.
Claudio Tamburrino
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