Italia, il giorno della trasparenza
Sul portale Dati.gov.it si potranno caricare, trovare e utilizzare le informazioni (pubbliche) in possesso della PA. L’Italia si muove ora verso l’open data. E il resto del mondo?

Tra coloro che hanno contribuito a sospingere le autorità verso un’iniziativa volta alla trasparenza dei dati pubblici, Ernesto Belisario e Stefano Epifani, entrambi appartenenti all’Associazione Italiana per l’Open Government, creata circa un anno fa proprio per promuovere la cultura dell’accessibilità e della “liberazione” dei dati pubblici.
Al momento sono presenti 156 dataset, quasi tutti locali. Bisogna segnalare, a questo proposito, che il “locale” stavolta ha preceduto il nazionale: sono già online da diversi giorni i dati dell’Emilia Romagna e del Comune di Firenze.
Due gli strumenti principali introdotti con il nuovo portale. Il primo è il vademecum, destinato a dipendenti, dirigenti e amministratori pubblici e volto a istituire una sorta di “protocollo comune” per la creazione e la condivisione di banche dati online. In secondo luogo c’è la licenza Italian Open Data Licence (IODL), sviluppata da Formez per “promuovere la liberazionee la valorizzazione dei dati pubblici secondo la linea già tracciata dal Ministero per la pubblica amministrazione e l’innovazione con la pubblicazione del nuovo Codice dell’amministrazione digitale, che all’Articolo 52 pone in primo piano la responsabilità delle pubbliche amministrazioni nel rendere disponibili i propri dati in modalità digitale”.
A margine dell’inaugurazione del sito si è svolta anche la presentazione del contest Apps4Italy, che abbina un “concorso aperto a cittadini, associazioni, comunità di sviluppatori e aziende per progettare soluzioni utili e interessanti basate sull’utilizzo di dati pubblici” all’opportunità di “mostrare a tutta la società il valore del patrimonio informativo pubblico”.
Il primo passo verso la condivisione e la trasparenza delle informazioni delle pubbliche amministrazioni sembra essere stato fatto. In tempi di crisi dove anche il pioniere di questo sistema ha dovuto tagliare i fondi, sarà compito del Ministero per la pubblica amministrazione e l’innovazione impegnarsi per far sì che la giornata di oggi non si esaurisca nell’entusiasmo degli inizi ma sia solo il primo passo di un progetto con una prospettiva condivisa, a lungo termine.
Elsa Pili
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