Le città? Devono “pesare” meno sul pianeta
Al Planet under pressure di Londra gli scienziati puntano il dito contro urbanizzazione e aumento della popolazione globale, i fattori determinanti per il nostro futuro
La congestione porta, infatti, nelle economie di tutto il mondo un costo stimato dall’1 al 3 per cento del PIL – un problema che non riguarda solo l’inquinamento, ma anche la perdita di tempo: circa 4,2 miliardi di ore nei soli Stati Uniti nel 2005 per un costo stimato a New York di 4 miliardi di dollari all’anno in perdita di produttività. Una vera emergenza se si considera che le città con un milione di abitanti erano meno di venti più di un secolo fa e oggi sono 450, aree urbane che costituiscono le fonti maggiori di inquinamento nonostante coprano meno del cinque per cento della superficie terrestre. ” Abbiamo una opportunità unica – dice Roberto Sánchez-Rodríguez, docente di Scienze Ambientali all’Università della California -. Quella di pianificare l’attesa esplosione urbanistica, al fine di diminuire la pressione sugli ecosistemi, migliorare le condizioni di vita di miliardi di persone ed evitare il verificarsi di catastrofi ambientali globali.
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