Codice Amministrazione Digitale, edizione 2010
Sono ancora parziali i dati sul piano e-gov 2012, ma già il Consiglio dei Ministri approva l’impalcatura della PA di domani. Un piccolo passo per un uomo, un grande passo per lo Stato
E sempre nel 2012 si punterà a valutare l’attesa riduzione dei costi di transazione all’interno della PA: le stime parlano di 6 milioni l’anno risparmiati (circa il 90 per cento delle spese) con un effetto positivo cumulato nell’arco di 20 anni pari a un aumento del 17 percento del PIL.
Da oggi, in ogni caso, le PA dovranno dare il via alla riforma: entro 3 mesi utilizzare soltanto la Posta Elettronica Certificata (PEC) quando serve una ricevuta di consegna (e il destinatario ha comunicato il proprio indirizzo); entro 4 mesi individuare un unico ufficio responsabile dell’attività ICT; entro 6 mesi pubblicare sui propri siti istituzionali i bandi di concorso; entro 12 mesi emanare leregole tecniche che consentiranno di dare piena validità alle copie cartacee e a quelle digitali dei documenti informatici, dando così piena effettività al processo di dematerializzazione dei documenti della PA; entro 15 mesi predisporre appositi piani di emergenza idonei ad assicurare, in caso di eventi disastrosi, la continuità delle operazioni indispensabili a fornire servizi e il ritorno alla normale operatività.
Il nuovo Codice fa seguito, nel progetto del Ministro, alla riforma della Pubblica Amministrazione attuata con il decreto 150/2010. Per cercare di non fare arenare la riforma in fase attuativa, il Ministro ha in pratica fatto nascere in capo ai cittadini e alle imprese veri e propri diritti in materia di uso delle tecnologie nella comunicazione con la PA. Per esempio, i cittadini dovranno fornire solo una volta i propri dati alla PA, che avrà essa stessa poi l’onere di renderli accessibili anche alle altre amministrazioni. E la singola PA non potrà chiedere l’uso di moduli e formulari che non siano stati pubblicati sui propri siti istituzionali.
Dal lato dell’offerta di servizio, il CAD introduce misure premiali e sanzionatorie, incentivando o sanzionando le amministrazioni con la possibilità di quantificare e riutilizzare i risparmi ottenuti grazie alle tecnologie digitali (principio di effettività), sia per l’incentivazione del personale coinvolto che per il finanziamento di progetti di innovazione (principio di risparmio).
Intanto primi bilanci sul piano e-Gov 2012 finora adottato: secondo i dati redatti dal Dipartimento per la Digitalizzazione e Innovazione tecnologica della Pubblica Amministrazione (Ddi) e da DigitPA sono 20mila le caselle registrate nell’Indice delle Pubbliche Amministrazioni (Ipa), mentre poco più del 40 per cento dei comuni ha una casella PEC (con punte d’eccellenza in Umbria, che raggiunge il 90 percento, e Friuli Venezia Giulia con il 75). In crescita anche l’adozione della PEC da parte dei cittadini: 450mila le richieste di attivazione. Solo un terzo dei comuni, invece, offre al momento servizi online per le imprese, e meno di un terzo hanno predisposto l’accesso allo Sportello Unico per le Attività Produttive (Suap): numero che raggiunge il 40 per cento solo se si considerano esclusivamente i comuni capoluogo.
Anagrafi e gestione dei tributi risultano invece informatizzati in quasi tutti i Comuni e le dotazioni tecnologiche più complesse possono dirsi sufficientemente diffuse anche nei Comuni di media dimensione: più del 50 per cento dei Comuni rende disponibili online informazioni e servizi relativi alle banche dati. E, dice lo studio, “capillare è il collegamento alle banche dati centrali”.
Buoni i passi finora effettuati nella sanità, con il 90 per cento dei medici di medicina generale che si è abilitato all’utilizzo della nuova procedura obbligatoria per l’invio telematico dei certificati di malattia. Nelle scuole la digitalizzazione ha significato soprattutto la consegna di oltre 22.300 lavagne interattive multimediali e la realizzazione del portale ScuolaMia (che offre servizi digitali alle famiglie). Nelle Università, invece, sono state attivate le iniziative per incrementare la copertura WiFi e l’adozione di servizi online in 55 università. Per il resto, si sta introducendo adesso il processo di digitalizzazione e semplificazione amministrativa con l’iscrizione online, la verbalizzazione elettronica degli esami, il fascicolo personale dello studente, l’automazione dei flussi informativi e, in alcuni casi, l’adozione di servizi VoIP.
Nel campo della Giustizia civile, infine, il sistema di consultazione dei registri di cognizione è ormai disponibile in tutti i distretti, mentre meno diffusi risultano i sistemi di consultazione dei registri di esecuzione, dei fascicoli Polis Web Pct-Sicid e Siecic, ed è ancora in fase di sperimentazione la consultazione delle informazioni relative allo stato dei procedimenti risultanti dai registri di cancelleria e dei fascicoli virtuali relativi ai procedimenti di interesse, nonché la trasmissione di comunicazioni e notifiche e il deposito di atti e documenti.
Claudio Tamburrino
Brunetta, al via digitalizzazione. Niente più carta!
(ASCA) – Roma, 22 dic – La Pubblica amministrazione dice addio alla carta. Il Consiglio dei ministri ha approvato oggi in via definitiva il Cad, ovvero il nuovo Codice per l’amministrazione digitale che introduce la completa digitalizzazione nella Pubblica amministrazione. Lo ha annunciato il ministro per l’Innovazione nella Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, in conferenza stampa a Palazzo Chigi al termine del Cdm.
”Al 2012 – ha detto il ministro – tutte le Pubbliche amministrazioni avranno l’obbligo di dialogare tra loro e con i cittadini e le imprese in via digitale. Questo vuol dire fine dei faldoni, degli archivi e della carta. Vuol dire aumento della trasparenza, della produttivita’, con minor costi e piu’ crescita. Vuol dire che il prossimo censimento, fatto salvo il ‘digital divide’ per la famiglie, sara’ totalmente e potenzialmente in forma digitale”.
http://www.asca.it/news-PA__BRUNETTA__AL_VIA_DIGITALIZZAZIONE__NIENTE_PIU__CARTA_O_FALDONI-976915-ORA-.html
Il passaporto si chiede sul web

Jing registra lo schermo con la massima semplicitÃ
Vi sono numerose occasioni in cui potrebbe essere interessante registrare un filmato di quanto sta avvenendo sullo schermo: illustrare con maggior chiarezza un passaggio tecnico particolarmente delicato oppure insegnare ad un contatto come utilizzare un determinato programma sono solo alcune di queste circostanze.
Jing è un comodo software gratuito che punta tutto sull’immediatezza e permette a chi lo usa di catturare un filmato dallo schermo proprio come se stessimo puntando una videocamera verso il display, garantendo però una maggiore praticità ed una qualità sensibilmente più elevata.
Un filmato d’esempio è visionabile qui.
Che il software faccia della semplicità una dei principali punti di forza lo si capisce già fin dalla fase di setup.
Una volta scaricato il pacchetto d’installazione da questa pagina (è presente sia una versione per Windows, sia una per Mac OS X), basta spuntare la casella e premere sul grande pulsante Install per procedere
A questo punto bisogna registrarsi gratuitamente fornendo un indirizzo e-mail, un nome utente ed una password
Al momento della prova, non è richiesto alcun click per la verifica della validità dell’indirizzo fornito per iniziare a lavorare.
A questo punto, Jing è pienamente operativo: un’icona a forma di sole si posiziona nella parte alta dello schermo. Passando con il mouse su di essa, è possibile selezionare la voce Capture per iniziare
Non appena premuto Capture, lo schermo si oscura e l’utente è chiamato a tracciare un perimetro con il cursore del mouse attorno all’area che desidera registrare
In alternativa, è possibile cliccare direttamente sull’applicazione scelta per limitare la selezione in maniera più precisa.
Una volta rilasciato il pulsante del mouse, Jing offre due strade: il salvataggio di un’immagine statica oppure la registrazione di un video.
Editoria digitale, accordo Google-Mondadori
I libri dell’editore italiano sbarcano online: un potenziale di 10mila titoli per la libreria tra le nuvole di Mountain View
Google eBookstore sarà lanciato in Europa solo nel 2011: con esso i lettori potranno trovare e acquistare libri da Google eBookstore o da rivenditori online partner indipendenti. Google Books è invece già disponibile in Italia e permette ai netizen di navigarne i contenuti, visualizzare anteprime dei volumi ospitati e acquistarne una copia fisica tramite rivenditori online collegati al servizio.
“La partnership con Google rappresenta a tutti gli effetti una conferma della volontà di crescita e ricerca dell’innovazione perseguita da Mondadori”, ha dichiarato il vicepresidente e amministratore delegato del Gruppo Mondadori, Maurizio Costa.
“Si tratta di un passaggio di grande rilievo per la promozione della cultura italiana e significherà maggiori opportunità per gli autori italiani e i lettori di tutto il pianeta – ha commentato Santiago de la Mora, Responsabile Google Books EMEA – Il nostro auspicio è che Google eBooks serva da stimolo al comparto dei libri online e grazie alla collaborazione con editori importanti come Mondadori possiamo raggiungere questo obiettivo”.
Claudio Tamburrino
The Daily, nel 2011 il quotidiano digitale
Annunciato per gennaio, il progetto di Murdoch si potrebbe fregiare della collaborazione di Apple e di un nuovo sistema di notifiche
Si tratta ancora di indiscrezioni, che parlano anche di un possibile intervento di Jobs per la sua presentazione a coronamento della collaborazione di Apple.
Oltre all’intervento del guru di Apple queste prime fonti parlano di un prezzo di 99 centesimi a settimana e di un estensivo utilizzo di contenuti multimediali, da video a effetti 3D.
Rispetto a Project di Richard Brenson, The Daily dovrebbe riprendere la struttura statica classica dei quotidiani (e non delle riviste come l’epigono Virgin) legandola alle possibilità del nuovo mezzo: prenderà la forma di un’applicazione unica, con un nuovo sistema di abbonamento push> basato su iTunes. Lo store scalerebbe automaticamente (ogni settimana o ogni mese) il costo dal conto dell’utente e l’app si aggiornerebbe giornalmente per mostrare su iPad il nuovo numero del giornale.
Claudio Tamburrino
Digital School ad Isola delle Femmine
L’Istituto Comprensivo Francesco Riso di Isola delle Femmine utilizza i servizi Digital 2B per le scuole.
Visita il sito www.isoladellefemminescuola.it
News
- L’auto è sempre più connessa
- Nel 2015, 7 apparecchi connessi a testa
- 2014: al Politecnico di Milano si studierà in inglese
- Le ferrovie italiane stanno per cambiare?
- Google Currents anche in Italia
- Currents, prima prova dell’aggregatore di Google
- Google+, restyling e 170 mln utenti
- Il Comune di Livorno si vende su eBay: all’asta oggetti e beni comunali
- L’Ue: ritardo nella banda larga costa all’Italia l’1,5% del Pil
- Musica digitale, l’Italia cresce sempre più canzoni in mobilità