Un paio di occhiali bionici
Micro-telecamere montate sulle stanghette, schermi LED al posto delle lenti, riconoscimento facciale e avvisi sonori. In soccorso di chi non vede
Il segnale inviato al piccolo computer tascabile viene però convertito in un messaggio audio, che la persona può ascoltare con l’auricolare integrato. Applicando agli “occhiali bionici” anche tutte quelle funzionalità sdoganate da smartphone, console e fotocamere (tra riconoscimento facciale, motion-tracking e localizzazione) sarà possibile arrivare ad un prodotto ancora più completo.
Per il momento si parla più che altro di potenziale ma nei prossimi due anni il team di universitari, finanziato dal Ministero della Salute del Regno Unito, conta di effettuare un test definitivo con 120 prototipi. Lo scopo ultimo è quello di rendere completamente indipendenti quei candidati che decideranno di inforcarli.
Roberto Pulito
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