Una password per lavorare
Un istituto carcerario del Maryland chiede credenziali di accesso a Facebook e altri social network per controllare i suoi dipendenti e i candidati ad un posto di lavoro
Robert Colling ha denunciato l’accaduto con un video su YouTube: a chiedere le credenziali di accesso ai social network cui un candidato è iscritto risulta essere stato il Maryland Department of Corrections, una pratica a quanto pare consueta per tutti i candidati ad un posto di lavoro presso la prigione e per coloro che già vi lavorano e che sono soggetti ad un periodico riesame.
Il caso è stato raccolto dall’American Civil Liberties Union ACLU. “La richiesta delle informazioni di login Facebook – ha spiegato ACLU – non è solo una grossolano violazione della privacy del candidato e dei suoi amici, ma solleva anche significative questioni legali in base al Federal Stored Communications Act e alla normativa in materia dello stato del Maryland.
L’uomo ha spiegato che per le informazioni caricate su Facebook impiegava le impostazioni di privacy maggiori disponibili, ma che l’ispezione (accomunata al controllo dei precedenti penali effettuato di prassi) ha messo plausibilmente alla mercé dell’occhio indiscreto di un esaminatore tutte le sue email, le sue credenze politiche e religiose e l’orientamento sessuale. In quello che non si fatica a definire una violazione e un abuso di potere.
Claudio Tamburrino
News
- L’auto è sempre più connessa
- Nel 2015, 7 apparecchi connessi a testa
- 2014: al Politecnico di Milano si studierà in inglese
- Le ferrovie italiane stanno per cambiare?
- Google Currents anche in Italia
- Currents, prima prova dell’aggregatore di Google
- Google+, restyling e 170 mln utenti
- Il Comune di Livorno si vende su eBay: all’asta oggetti e beni comunali
- L’Ue: ritardo nella banda larga costa all’Italia l’1,5% del Pil
- Musica digitale, l’Italia cresce sempre più canzoni in mobilità